AI MARGINI
“Tutti vogliono viaggiare in Prima”, cantava quello; così come tutti vorrebbero alloggiare al Grand Hotel e abitare in pieno centro.
E invece c’è chi vive nelle periferie, urbane o sociali o esistenziali che siano; e chi la propria vita la può scrivere solo nei bordi del foglio, che il centro della pagina è già occupato da altri.
Trul di quest’anno si occupa proprio di chi sta ai margini.
Ai margini delle città, dove vivono le band giovanili della New York degli anni ’50 (eredi oltreoceano dei Montecchi e dei Capuleti) o i ragazzi delle borgate romane del dopoguerra.
Ai margini della socialità, come la portinaia del Riccio; persino ai margini della legge e della moralità comune, come fu il Merisi.
Perché anche quest’anno raccontiamo libri, ma non solo, e ci spingiamo fino ad arrivare ai bordi della musica, del teatro, dell’arte.
Perché ai margini, spesso, ci sono la vita e la bellezza.