LI

Ti Racconto Un Libro

17 , 15 novembre 2006


MOBY DICK

alternative

di: Herman Melville

Compagnia: Ariel

Durata: 60

"Chiamatemi Ismaele".

E vi racconterò di come ho preso il mare. Di come, con calma, mi sono imbarcato.

Vi racconterò di Nantucket da cui siamo salpati, con le sue navi ormeggiate, con le sue donne a scrutare l’orizzonte acqueo, con i suoi uomini che non ci sono perché sono per mare.

Vi racconterò di Queequeg, il cannibale sobrio con cui ho dormito. Della bara che si è fatto costruire per riposarci dentro e poi per dentro galleggiare.

Vi racconterò di Starbuck, il lungo, serio, solido Starbuck; l’ardita sobrietà e fortezza di lui, preparato a resistere per lunghi secoli a venire. Di Stubb, il buontempone che prende i pericoli come vengono, che canta sulla lancia baleniera, che brandisce la lancia spietata con scioltezza e disinvoltura. E di Flask, il tozzo, corto, rubicondo Flask, il chiodo piegato per durare a lungo.

E vi racconterò di Achab. Il vecchio Achab. Il capitano Achab. Achab dalla gamba d’osso infilata nel ponte della nave, Achab unico dittatore e signore della baleniera. Achab e la sua infinita, saldissima fierezza; la sua determinata, indomabile volontà; il suo fisso, indomito sguardo diretto in un’unica direzione. Achab e la balena bianca; inseguita, cacciata, desiderata, temuta, odiata, fatale balena bianca.

“Chiamatemi Ismaele”.

E vi racconterò del Pequod e del suo mondo. Che è il mondo, tutto il mondo racchiuso in una baleniera che compie il suo infinito giro senza fine intorno al mondo.

"Chiamatemi Ismaele". Ismaele il reietto, il rifiutato, l’espulso. Ismaele raccolto da chi, cercando un figlio perduto, raccoglie un altro orfano.

“Chiamatemi Ismaele”.

Perché uno solo sopravvisse alla rovina.