"Ti racconto la Bibbia" è un progetto che, nell'arco di alcuni anni, intende presentare una porzione significativa del testo biblico, attraverso il linguaggio della narrazione teatrale.
Si tratta di un progetto articolato il cui obiettivo è costruire un "catalogo" di narrazioni teatrali, proposte singolarmente o all’interno di brevi cicli di rappresentazioni.
Ogni narrazione racconterà la "storia" di un personaggio biblico. In alcuni casi - come per Rut, Giobbe o i profeti - le "storie" coincideranno con un intero libro della Bibbia. Per altri personaggi, invece, verranno narrati solo alcuni capitoli di un singolo libro: ad esempio, la "storia di Abramo" consisterà nella narrazione dei capitoli dal 12 al 25 del libro della Genesi, così come la "storia di Giacobbe" verterà sui capitoli dal 25 al 36 della stessa Genesi. In altri casi ancora, le "storie" abbracceranno più libri della Bibbia, come per le narrazioni su Mosè o Davide.
È un’iniziativa laica, non confessionale. Poiché la Bibbia parla degli uomini e delle donne di ogni tempo, della loro storia e delle grandi questioni dell’esistenza umana, crediamo possa essere raccontata a tutti, quali che siano le scelte di fede di chi ascolta.
Crediamo che oggi l’atteggiamento verso la Bibbia presenti due elementi di novità rispetto a un passato anche recente. Anzitutto ci pare che sia diffusa la coscienza che la Bibbia è uno dei fondamenti della nostra cultura e della nostra civiltà. Un po’ tutti, indipendentemente dalle scelte religiose di ciascuno, riconosciamo che il testo biblico sta alla base della mentalità, dello stile di vita, delle convinzioni profonde che muovono ogni persona, almeno in "Occidente". In secondo luogo, rileviamo la grande consapevolezza di conoscere molto poco la Bibbia, certamente meno di quanto la sua importanza e la sua ricchezza richiederebbero. Nonostante il Cristianesimo continui a influenzare la vita della maggioranza dei nostri contemporanei e a costituire un elemento fondamentale nell’educazione di molti, tutto questo in qualche misura prescinde dalla conoscenza dei libri biblici, che rimangono in larga parte sconosciuti. Sono osservazioni che, per ragioni ovviamente diverse, crediamo riguardino sia i cattolici, sia coloro che fanno riferimento ad altre confessioni religiose, sia i non credenti. Il risultato è che questo momento storico e culturale si dimostra particolarmente propizio per proporre una maggior conoscenza dei testi biblici e offrire la possibilità di confrontarsi con essi. Per questo crediamo sia opportuno raccontare la Bibbia oggi: per consentire a chi lo vuole di avvicinarsi al Libro dei Libri, di comprenderne meglio la ricchezza, di avere un’occasione per leggerlo direttamente.
Un'ulteriore riflessione sta alla base dell'idea di questo progetto ed è la convinzione che il linguaggio della narrazione, nel nostro caso della narrazione teatrale, sia oggi straordinariamente efficace. Gli uomini e le donne di oggi hanno voglia di sentir raccontare, sono ben disposti verso il racconto non banale, che affronti questioni profonde con in sé le caratteristiche della ricchezza e della bellezza. Lo testimoniano i successi di “narratori” che nel campo del teatro mai come oggi hanno trovato accoglienza e gradimento. L’esempio di Roberto Benigni e dei suoi racconti della Divina Commedia è forse la punta più visibile di un iceberg, ma vi sono anche altri "narratori di storie" che incontrano attenzione: Marco Paolini e Ascanio Celestini, Marco Baliani e Laura Curino sono solo i più conosciuti ma non certo gli unici. È una riflessione che nasce anche dalla nostra piccola esperienza. Da quattro anni l’associazione culturale Ariel propone “Ti racconto un libro”, una rassegna di narrazioni teatrali di capolavori della letteratura di tutti i tempi che sta riscuotendo uno straordinario successo. Nella sua ultima edizione questa iniziativa ha ospitato oltre seimila spettatori: un successo che per una proposta culturale “di provincia” (“Ti racconto un libro” viene proposta a Magenta, a venti chilometri da Milano) quasi non ha precedenti. Vogliamo, dunque, "raccontare la Bibbia" utilizzando il linguaggio della narrazione teatrale. Non una lettura pubblica del testo originale, né la messa in scena delle vicende che lì vengono descritte, né tantomeno una mera spiegazione del significato di quei testi: un racconto, invece, attraverso le tecniche offerte dal teatro. Il racconto di un libro che dalla forma scritta torna a essere narrazione orale, con il linguaggio contemporaneo di chi ha letto e studiato quel testo e lo ri-racconta ad altri desiderosi di ascoltarlo e, magari, di andare poi a leggerlo per conto proprio.
La Bibbia ha, in sé, la pretesa di raccontare la storia della rivelazione di Dio agli uomini. Questo non è un orpello che le religioni hanno appiccicato al testo biblico, ma è dentro la natura stessa di quei testi e dentro le intenzioni che li hanno fatti nascere. Tuttavia, raccontare la Bibbia non vuole essere un’iniziativa confessionale, né tantomeno intraecclesiale o catechetica. Senza censure e senza letture "di parte", ma anzi ricercando la maggior fedeltà possibile al testo biblico, il racconto della Bibbia ha una sua valenza culturale che crediamo possa interessare tanto i credenti quanto i non credenti, tanto coloro che la considerano “Sacra Scrittura” quanto chi la affronta senza riconoscerle un’ispirazione divina ma riconoscendo comunque in essa una forza e una potenzialità che ha segnato diversi millenni della storia dell’umanità.
Nella preparazione delle narrazioni che costituiranno il progetto abbiamo avviato delle collaborazioni che ci potessero aiutare in un compito, quello appunto di raccontare la Bibbia, che non può certo considerarsi facile e per il quale ci rendiamo conto che le nostre competenze sono insufficienti.
Abbiamo anzitutto avviato una collaborazione con don Pierantonio Tremolada, che ci ha tenuto “lezioni personalizzate” sul testo biblico, ci ha indicato la bibliografia di riferimento e ha supervisionato i testi. Studioso di Sacra Scrittura, ha conseguito la licenza in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma; attualmente è docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale e presso la sezione parallela del Seminario arcivescovile di Milano, scrive sulle più importanti riviste specializzate del settore ed è direttore e dirige la Rivista “Parole di Vita” dell’editrice Elle Di Ci.
Per quel che riguarda le musiche, ci si è avvalsi della collaborazione di Fiorenzo Gualandris, diplomato al Conservatorio di Musica "G.Verdi" di Milano in Basso-Tuba e Composizione Musicale elettronica. Dopo aver iniziato la sua attività come concertista classico si è dedicato al jazz, anche come direttore, fondando nel 1988 la "Maxentia Big Band", per la quale scrive numerosi arrangiamenti e con cui pubblica diversi album.
Per l’ideazione e la progettazione delle scenografie sono state coinvolte Maura Restelli, architetto, e Anna Traini, attrice e regista.
In fase di elaborazione del progetto ci siamo confrontati con alcuni amici, cui abbiamo sottoposto l’idea a cui stiamo lavorando e dai quali abbiamo ricevuto significativi contributi che ci hanno aiutato a definire meglio il progetto. In particolare abbiamo incontrato la presidenza diocesana dell’Azione cattolica di Milano, il rabbino Shunnak della comunità ebraica di Milano, Luciano Manicardi, monaco della comunità di Bose, mons. Franco Agnesi, prevosto di Busto Arsizio e già provicario generale della diocesi di Milano, Fabio Pizzul, direttore di radio circuito Marconi e già presidente dell’Azione cattolica di Milano.